Scrittore serbo. Sebbene nato in una famiglia di contadini poverissimi,
raggiunse rapidamente un grado assai elevato di cultura. Il suo nome è
fondamentalmente legato a un'ampia opera di rinnovamento della cultura
letteraria del suo Paese. Per questo attinse alla tradizione popolare e alla
lingua parlata; tuttavia ritenne giusto sviluppare anche la propria preparazione
accademica. Nel 1813 incontrò a Vienna lo slavista J. Kopitar che ebbe un
ruolo notevole nella determinazione del suo indirizzo di studi. Nel 1819
soggiornò in Russia e nel 1823-1824 in Germania dove conseguì la
laurea in filosofia. Qui uscì la sua
Piccola grammatica serba, con
prefazione di Jacob Grimm. Durante ripetuti viaggi in Croazia, Montenegro,
Dalmazia e Serbia raccolse il materiale per il suo
Lessico
serbo-germanico-latino. Infine attese all'opera principale,
Narodne
srpske pjesme, una raccolta di canti popolari, proverbi e racconti serbi. Le
innovazioni grammaticali e ortografiche da lui introdotte vennero ostacolate
soprattutto dal clero ortodosso, ma furono accolte generalmente con grande
interesse, particolarmente dai giovani. L'introduzione ufficiale avvenne nel
1868. Curò una traduzione del Nuovo Testamento e di alcuni altri scritti
a carattere etnografico e storico (Trsic, Bosnia 1787 - Vienna 1864).